La festa del Vesak

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Le festività buddhiste sono numerose e si differenziano tra le varie scuole e tradizioni. Il Vesak, che ricorda i 3 momenti fondamentali della vita del Buddha (nascita, illuminazione e morte) è però la festa buddhista più importante, festeggiata dai buddhisti di tutto il mondo e di tutte le tradizioni.

 

Anche i centri aderenti all’Unione Buddhista Italiana (insieme anche ad altri centri buddhisti italiani) celebrano insieme tale festa. In accordo all'Intesa siglata tra l'Unione Buddhista Italiana e lo Stato italiano, la festa del Vesak ricorre convenzionalmente l’ultimo fine settimana di maggio.

 

Il giorno di luna piena di Maggio è conosciuto come giorno di Vaisakha in sanscrito e Vesak in cingalese. In origine questa parola indicava l'intero mese di maggio, ma in seguito fu usato per indicare, in modo particolare, il giorno di luna piena di maggio in cui il Buddha nacque. In tutti i paesi di religione buddhista del Sud Est Asiatico e dell'Estremo Oriente questa ricorrenza è festeggiata con grandi celebrazioni, manifestazioni all'aperto e giubilo popolare. In Occidente e in Italia, da quando si sono costituiti gruppi di praticanti occidentali, il Vesak viene celebrato oltre che come una festa, come occasione di incontro culturale e di pratica, anche con lo scopo di far conoscere al grande pubblico i valori fondamentali del Buddhismo. Il Vesak è inoltre riconosciuto dalle Nazioni Unite come giorno di festa internazionale.

 

Nella tradizione Theravada, nel giorno di luna piena del mese di Vesak, si festeggiano i tre eventi più importanti della vita del Buddha:

1) La nascita del Buddha come principe Siddharta a Lumbini in Kapilavatthu.

2) L’asceta Gotama Siddharta realizza l’Illuminazione Completa a Bodhgaya seduto sotto l’albero della Bodhi.

3) La morte del Buddha (Parinibbana) a Kusinara.

 

Nelle tradizioni Mahayana, i due ultimi eventi possono essere festeggiati anche in date separate.

Quando il Buddha aveva 80 anni morì e l’ultimo suggerimento che diede ai suoi discepoli fu: “tutte le cose composte sono soggette al cambiamento. Sforzatevi con diligenza”.

Oggigiorno il suo insegnamento è chiamato Buddhismo o Buddhadharma. Nella sua propagazione, durante i 2500 anni di storia,  nessuno fu convertito con la forza e neanche una goccia di sangue fu versata. Perciò in questo giorno di luna piena di Maggio tutti i buddhisti e i loro amici celebrano la nascita, l’illuminazione e la morte di Buddha praticando la generosità, la moralità e la meditazione.

Il chiaro e profondo insegnamento di Buddha sulla coltivazione della consapevolezza, conosciuto altrimenti come Satipatthana o I Quattro Fondamenti della Consapevolezza, è il sentiero per la liberazione degli esseri, per il superamento dei dolori e lamenti, per la distruzione di tutte le sofferenze fisiche e mentali, per la realizzazione della conoscenza e saggezza profonde e per la realizzazione del Nirvana. Questo è stato verificato dai suoi discepoli. Esso è perciò un sentiero valido e a disposizione di tutti, indifferentemente da razza, sesso, condizione sociale o credo.