Io non farò ritorno nella città che ha nome da Kapila senza aver visto l’altra sponda della vita e della morte”.
Il cammino del Buddha: la nascita, l’infanzia e la giovinezza, felici e protette; la scoperta del mondo e del dolore; la ricerca della liberazione; il risveglio.
Nel VII secolo d.C. un pellegrino cinese, I-tsing, scriveva che Asvaghosa era letto “per ogni dove nelle cinque Indie e nei paesi dei mari del Sud”. A dispetto di questa immensa popolarità, del “più grande poeta del Buddhismo” –come lo ha definito Coomaraswamy- non sopravvivono che labili e incerte notizie. Sappiamo solo che visse con ogni probabilità nel I secolo d.C. e che oltre alle “Gesta del Buddha” due sole delle numerose opere a lui assegnate dalla tradizione debbono essere considerate autentiche: i frammenti dello Sariputra, dramma in nove atti, e il Saundarananda, un mahakavya (poemetto epico-religioso) sulla conversione di Nanda, il fratellastro di Buddha. La presente edizione del Buddhacarita, a cura di Alessandro Passi, è la prima che si tenta in Italia dopo quella pubblicata all’inizio del Novecento, e ormai datata, di Carlo Formichi.