Nel presente insegnamento è detto che l'essenza della mente è lo stato naturale di ciò che esiste e che questa è Mahàmudrà (Grande Sigillo)"". Così si legge ne Lei Radice della Chiarificazione della Conoscenza originaria di Mahàmudrà, il testo breve e limpidissimo, qui per la prima volta tradotto in italiano e attribuito al Venerabile Mila, l'asceta-poeta tibetano forse più conosciuto e amato dentro e fuori il Tibet. Milarepa, ""Mila [vestito di] Tela"", vive nel Paese delle Nevi tra l'XI e il XII secolo, praticando dapprima il mondo e le leggi del mondo, poi abbracciando il sentiero indicato da Buddha e coltivando così a fondo la qualità dell'ascesi da andare al di là della sofferenza e del bisogno. Milarepa diventerà un Realizzato, un risvegliato alla vera natura della mente che ha portato a compimento la Realtà Ultima, diffondendo la beatitudine della esperienza attraverso i suoi canti spirituali. Nel saggio introduttivo intitolato Il canto del limite sono focalizzati, attraverso l'etimo di termini tibetani particolarmente significativi che a volte dischiudono la poesia di sorprendenti metafore, alcuni momenti-chiave dell'iter religioso di Milarepa, dalla visione dell'impermanenza dei fenomeni all'esperienza della natura di tutte le cose ""così come sono"", chiamata Mahàmudrà o Grande Sigillo.
Carla Gianotti si è laureata in Indologia all'Univeristà di Torino, specializzandosi poi in Lingua e letteratura tibetana presso Is.I.A.O di Roma. Ha pubblicato la prima versione italiana dall'originale tibetano de La Vita di Milarepa (Torino 2001 ) e il volume Cenerentola nel Paese delle Nevi. Fiaba tibetana (Torino 2001).