Questo libro contiene il primo e l'ultimo insegnamento di tantra di Lama Yesce. Il primo è il commentario alla pratica di Heruka Vajrasattva, dato a trentatré studenti presso il monastero di Kopan nel 1974 in Nepal, e l'altro è il commentario al relativo Tsog di Vajrasattva, dato nel 1983 al centro Vajrapani di Boulder Creek, in California.
In tutte le quattro scuole del Buddhismo tibetano, la meditazione di Vajrasattva è parte integrante di ogni sadhana dello anuttarayogatantra e costituisce une delle cinque pratiche preliminari al veicolo del tantra, che comprende la recitazione di centomila mantra di Vajrasattva.
In un antico testo indiano di tantra buddhista si afferma: le pratiche definite come dharani, mantra, mudra stupa e mandala, sebbene rappresentino le cinque saggezze trascendentali, non procurano il merito di una sola recitazione delle cento sillabe (il mantra di Vajrasattva).
Il libro contiene il commentario alla pratica e allo tsog di Heruka Vajrasattva, e i relativi testi della sadhana e dello tsog. Vi è pure un nuovo e ampliato glossario con termini in sanscrito e in tibetano.
Molti studiosi oggi in occidente stanno scoprendo nel Buddhismo del Tibet un campo di studi molto vasto sulla psicologia degli stati di coscienza, una conoscenza trasformativa che coinvolge l'intero essere umano e non solo il suo intelletto.
Questa 'scienza dell'uso dei simboli', ormai perduta in Occidente, si configura come qualcosa di attivo in grado di trasformare realmente l'energia psichica. In questo senso i lama tibetani sono gli 'archeologi' dello spirito che hanno trovato e sanno comunicare la via per quell'unico tesoro che vale la pena di cercare, il solo che ci può salvare dalla follia dell'ignoranza: quello contenuto nella nostra mente.