L'importanza del Dharma, il sentiero spirituale
14 aprile 2000 - Lama Thamthog Rimpoce L'importanza del Dharma, il sentiero spirituale traduzione dall'inglese di Gemma Randelli Durante gli insegnamenti al Palalido, Sua Santità il Dalai Lama disse che molta gente probabilmente era lì a seguire gli insegnamenti perchè pensava che egli avesse dei poteri miracolosi oppure che fosse un guaritore e Sua Santità invece spiegò che assolutamente non ha questi poteri; allo stesso modo, anch'io non ho questi poteri, non sono né un guaritore né posso fare miracoli. Sono un semplice monaco che ha studiato ventisette anni la filosofia buddhista e per questo ho una certa esperienza. Comunque, sono un essere senziente esattamente come voi e come tutti gli esseri senzienti voglio la felicità e non voglio la sofferenza. |
Sono molto contento che tutti voi amici siate qui ad ascoltare questi insegnamenti, che sono quelli della mia esperienza, ma soprattutto quelli dell'esperienza di Buddha. In questo periodo, in questo mondo la vita è difficile e ce ne rendiamo conto solo guardando la televisione. Tutto ciò che è materiale non ci può aiutare ad essere felici, nonostante in questo momento nel mondo ci sia un miglioramento dell'economia e del benessere materiale. La vera felicità, la vera pace, devono essere trovate da noi stessi e le troviamo nella nostra mente. Se la nostra mente è una mente pacifica e calma allora tutti i fenomeni esterni per noi non saranno difficili da affrontare. Al contrario, se avremo una mente agitata, non tranquilla, tutti i fenomeni esterni verranno vissuti come difficili, complicati. Se veramente il materialismo fosse fonte di felicità, le persone più ricche del mondo dovrebbero essere le persone più felici, perché comunque queste persone hanno tutto quello che vogliono, tutto gira intorno a loro, ma tutto questo benessere dà una felicità esclusivamente temporanea; in realtà queste persone soffrono di più. Sono preoccupate e la maggior parte di loro non riesce a dormire la notte ed è costretta a prendere dei sonniferi. Le persone più ricche in realtà sono le persone che soffrono di più rispetto alle persone comuni. Quindi lo sviluppo del materialismo non ci aiuta nel raggiungimento della felicità; solo se cambiamo dentro di noi e facciamo qualcosa noi stessi riusciremo ad ottenere la felicità. Con questo discorso non voglio dire che non dobbiate usare le cose materiali, anzi è giusto usare ed usufruire della materialità, ma la realtà è che noi cerchiamo la felicità duratura ed essa non ci deriva da queste cose. Se voi avete raggiunto una pace interiore stabile, allora a quel punto potrete usare tutto ciò che è materiale e goderne usandolo in maniera positiva. Ma se la vostra mente non è stabile, non ha raggiunto una tranquillità, allora usufruire di queste cose vi potrà anche creare dei problemi. Nel buddhismo ci sono molte spiegazioni su come raggiungere la felicità ultima e liberarsi dalla sofferenza. Ci sono quindi tanti livelli di tecnica indirizzati a seconda del livello di preparazione di ogni persona. Nel mondo vi sono anche diversi tipi di religioni ed io rispetto in ugual modo tutte queste religioni perchè ci sono diversi tipi di persone con esigenze diverse. Quindi è giusto che per ogni persona ci sia un cammino spirituale diverso e più consono ad essa. Per questo motivo io rispetto ogni credo religioso. Diventare buddhista non è una cosa così importante, come non è importante dire sono buddhista piuttosto che cattolico o musulmano. Quello che è veramente importante è trovare la strada giusta, cioè la giusta pratica, che ci aiuti a cambiare dentro. Infatti Buddha ripeteva sempre che i suoi insegnamenti spiegavano la sua esperienza e quindi chi ascoltava i suoi insegnamenti doveva analizzare se questi erano ciò che loro cercavano, se erano ed andavano bene per loro. Attraverso l'analisi, quindi, le persone dovevano capire se questi insegnamenti erano veramente ciò che stavano cercando e se questo era il caso dovevano continuare a seguirli e a metterli in pratica. Chi invece non era interessato a questi insegnamenti poteva lasciarli e non seguirli più, senza nessun problema. Questo è quello che penso anch'io, è quello che è necessario fare. In generale noi tutti abbiamo molti problemi: siamo nervosi, abbiamo lo stress, l'infelicità, la sofferenza. Tutto ciò non si può eliminare immediatamente, però se voi riuscite a trovare i giusti insegnamenti, il giusto maestro e delle ragioni valide allora potrete fare dei cambiamenti e quindi poi eliminare questi problemi. Nel buddhismo si pratica la meditazione. Ci sono due tipi di meditazione: la meditazione analitica e quella concentrativa. Delle due, la meditazione analitica è quella più importante perché se praticherete soltanto la meditazione concentrativa, non potrete capire ed approfondire gli insegnamenti, mentre se usate la meditazione analitica diventerete più intelligenti e potrete capire in modo corretto gli insegnamenti. Poi, ovviamente, questi due tipi di meditazione si possono usare insieme; comunque quella analitica è senz'altro la più importante. Nella meditazione concentrativa, per esempio, la nostra concentrazione è fissa soltanto su un oggetto. Nella meditazione analitica invece facciamo un'analisi di noi stessi. Di solito siamo portati a pensare che tutti i nostri problemi siano causati dagli altri. Diciamo "Io sono arrabbiato perché lui mi ha detto così o perché lei mi ha fatto così". Non pensiamo invece a noi stessi. Se controlliamo ed analizziamo noi stessi, allora a quel punto potremo vedere i nostri errori e quindi potremo poi eliminarli. E' solo attraverso questa meditazione analitica, questo controllo, che potremo prima o poi fare veramente fare qualcosa. Per fare un altro esempio, noi normalmente quando abbiamo un piccolo problema, anche se molto piccolo, continuiamo a pensarci. Quindi questo problema da piccolo a mano a mano diventa sempre più grande. Alla fine da piccolo che era diventa un problema enorme. Questa situazione ci provoca poi nervosismo ed infelicità. Se invece quando abbiamo un piccolo problema iniziamo a pensare che in fondo questo è veramente piccolo e che quindi possiamo dimenticarcene allora a quel punto questo problema diverrà veramente piccolo e ce ne dimenticheremo. Solo ragionando in questo modo potremo controllare ed eliminare il problema. Tutti i tipi di sofferenza non si presentano immediatamente in modo enorme. All'inizio, quando entriamo in contatto con l'oggetto della sofferenza, incominciamo a provare una sensazione di infelicità. Se noi riusciamo ad intervenire in questo momento e quindi riusciamo a dimenticare questa sensazione d'infelicità che ci proviene dal contatto con l'oggetto della sofferenza, piano piano, esercitandoci in modo continuativo, riusciremo ad eliminare questa sensazione d'infelicità. Se noi invece ci comportiamo come un fiume che scorre, quindi che lascia che le cose scorrano, sempre in movimento, non controllando, le afflizioni avranno la possibilità di diventare sempre più grandi, d'aumentare e quindi avremo sempre dei grossi problemi. Quindi, tutto dipende dalla nostra decisione. Dobbiamo imparare ad avere una mente più aperta. Per esempio poniamo che dobbiamo essere ad un appuntamento alle 4. Si tratta di un appuntamento molto importante e quindi è fondamentale essere puntuali. Ci sono due tipi di decisione o, possiamo dire di pensieri, con i quali possiamo affrontare questa situazione. Ci sono delle persone che deciderebbero di dover essere lì per forza alle 4 ed è una decisione irrevocabile e, qualsiasi cosa succeda, al 100% devono essere lì alle 4. Ci sono altre persone che pensano sia necessario essere lì alle 4, che però può succedere sempre qualcosa, ci può essere un imprevisto e che comunque anche se dovesse capitare qualcosa non importa, pazienza. Questi due tipi di modi di affrontare una situazione dipendono esclusivamente da noi stessi. Nel primo caso, se per esempio durante la strada questa persona incontrasse un incidente, ciò gli causerebbe una grande sofferenza, come qualsiasi altro problema che rallenti il viaggio. La seconda persona, il secondo tipo di persona, con la mente più aperta, avrà anch'essa una sorta di sofferenza, ma in maniera molto minore. Quindi dobbiamo capire perché capita ciò, perché ci sono questi due tipi di comportamenti. Tutto dipende dalla nostra mente, dal nostro modo di pensare. Se voi pensate in modo chiuso, senz'altro andrete incontro ad una maggiore sofferenza. Se invece pensate con una mente più aperta, la sofferenza sarà minore. Dobbiamo chiederci se tutti i nostri problemi possono essere eliminati. Se pensate che non sia possibile eliminare tutti i nostri problemi allora non serve che voi seguiate gli questi insegnamenti; nel Buddhismo si pensa invece che sia possibile eliminarli tutti! Questo perché la natura della nostra mente è pura, non è mischiata alle afflizioni ma è solo coperta da esse. Essendo queste impermanenti, è possibile quindi piano piano, praticando continuamente, eliminarle. Eliminando le afflizioni possiamo poi raggiungere lo stato della liberazione, quello stato in cui la mente naturale, che è una mente pura, è completamente libera dalle afflizioni. Per esempio, possiamo pensare che la nostra mente sia paragonabile al cielo: come la natura del cielo non è mischiata alle nuvole (infatti se così fosse il cielo sarebbe sempre coperto e non ci sarebbero mai le giornate di sole e invece fortunatamente le abbiamo). Allo stesso modo la nostra mente naturale, che è una mente chiara e pura, non è mischiata alle afflizioni mentali. Essendo le afflizioni impermanenti -cioè possono cambiare- noi possiamo eliminarle definitivamente. Tutti, me incluso, dobbiamo essere delle brave persone, dobbiamo avere un buon cuore ed essere calmi. Abbiamo veramente bisogno di questo stato, anche se non è facile raggiungerlo. Per questo motivo dobbiamo studiare, riflettere ed avere anche l'esperienza degli insegnamenti. Quindi come prima cosa dovete ascoltare gli insegnamenti, poi analizzarli e se poi trovate delle ragioni giuste, valide che vi fanno accettare gli insegnamenti allora dovete metterli in pratica. Praticando continuamente riuscirete ad avere un cambiamento. E' importante raggiungere uno stato di felicità, di pace e di stabilità. Questo dipende dalle nostre azioni. Vi sono due tipi d'azioni, le azioni positive e quelle negative. Se compiamo delle azioni positive, automaticamente avremo la felicità. Se invece noi compiamo azioni negative al contrario avremo infelicità. Quindi se noi vogliamo essere delle brave persone con un buon cuore, se vogliamo essere felici, dobbiamo accumulare azioni positive. Per esempio dobbiamo parlare bene, pensare in modo positivo, dobbiamo anche compiere azioni positive. In questo modo automaticamente raggiungeremo la felicità. Ovviamente non è facile comportarsi così, non lo si può raggiungere immediatamente, ma solo gradualmente, sforzandoci. Se controlliamo in modo continuo il nostro comportamento, alla fine avremo dell'esperienza e praticando magari per un anno avremo anche il risultato della nostra pratica, che sarà una maggiore felicità. Tutto questo dipende esclusivamente da noi. Per questo dobbiamo analizzare, poi controllare e quindi continuare a praticare in modo continuativo. Nel creare azioni negative o positive, dobbiamo ricordarci che l'aspetto importante è quello della motivazione. Anche il maestro quando dà insegnamenti deve avere una buona motivazione. Allo stesso modo quelli che li ascoltano devono avere la stessa. Perché se avrete una buona motivazione, le vostre azioni saranno positive e quindi da queste azioni positive il risultato sarà evidentemente positivo e quindi di felicità. Se invece la vostra motivazione sarà negativa, le azioni che deriveranno da questa saranno negative e quindi causa di sofferenza. Quindi come prima cosa dovete controllare il maestro. Dovete controllare se è un maestro giusto oppure no, se vi ci trovate bene oppure no. Se trovate il giusto maestro che è quello che vi dà gli insegnamenti corretti, allora dovrete metterli in pratica. Quindi potete praticare perché vi sono delle ragioni giuste. Come prima cosa dobbiamo riflettere e pensare alla preziosità della vita umana. Questa è molto importante perché gli esseri umani rispetto agli animali sono intelligenti, cioè hanno l'intelligenza. L'essere umano può comportarsi in due maniere diverse. Può fare azioni negative e quindi accumulare delle azioni negative potenti oppure fare azioni positive e accumulare delle potenti azioni positive. Potenti nel senso che sono più potenti rispetto a quelle degli animali, che, non avendo l'intelligenza, accumulano una negatività ed una positività minore rispetto agli esseri umani. Quindi l'essere umano grazie all'intelligenza ha la possibilità di fare molte cose. Ha la possibilità di ascoltare e di capire gli insegnamenti e questo è senz'altro molto importante. Noi esseri umani siamo intelligenti e quindi abbiamo molte possibilità, molte chances di raggiungere la felicità. Se non sfruttiamo queste possibilità, allora questa è una situazione molto triste. Quindi come dobbiamo usare la pratica? Innanzitutto dobbiamo sviluppare lo sforzo e l'intenzione di praticare. All'inizio non riusciremo ad avere un'intenzione molto forte, ma se noi iniziamo a pensare ed a riflettere sull'impermanenza, sull'impermanenza della nostra vita, allora troveremo l'intenzione e la determinazione di praticare adesso. Della morte e dell'impermanenza vi vorrei parlare il mese prossimo, al prossimo incontro perché come vi ho detto già prima questo è stato un incontro per darvi un'idea generale dell'insegnamento e poi invece gli altri argomenti sull'impermanenza verranno trattati nei prossimi incontri. Immagine attiva In questo periodo, in questo mondo la vita è difficile e ce ne rendiamo conto solo guardando la televisione. Tutto ciò che è materiale non ci può aiutare ad essere felici, nonostante in questo momento nel mondo ci sia un miglioramento dell'economia e del benessere materiale. La vera felicità, la vera pace, devono essere trovate da noi stessi e le troviamo nella nostra mente. Se la nostra mente è una mente pacifica e calma allora tutti i fenomeni esterni per noi non saranno difficili da affrontare. Al contrario, se avremo una mente agitata, non tranquilla, tutti i fenomeni esterni verranno vissuti come difficili, complicati. Se veramente il materialismo fosse fonte di felicità, le persone più ricche del mondo dovrebbero essere le persone più felici, perché comunque queste persone hanno tutto quello che vogliono, tutto gira intorno a loro, ma tutto questo benessere dà una felicità esclusivamente temporanea; in realtà queste persone soffrono di più. Sono preoccupate e la maggior parte di loro non riesce a dormire la notte ed è costretta a prendere dei sonniferi. Le persone più ricche in realtà sono le persone che soffrono di più rispetto alle persone comuni. Quindi lo sviluppo del materialismo non ci aiuta nel raggiungimento della felicità; solo se cambiamo dentro di noi e facciamo qualcosa noi stessi riusciremo ad ottenere la felicità. Con questo discorso non voglio dire che non dobbiate usare le cose materiali, anzi è giusto usare ed usufruire della materialità, ma la realtà è che noi cerchiamo la felicità duratura ed essa non ci deriva da queste cose. Se voi avete raggiunto una pace interiore stabile, allora a quel punto potrete usare tutto ciò che è materiale e goderne usandolo in maniera positiva. Ma se la vostra mente non è stabile, non ha raggiunto una tranquillità, allora usufruire di queste cose vi potrà anche creare dei problemi. Nel buddhismo ci sono molte spiegazioni su come raggiungere la felicità ultima e liberarsi dalla sofferenza. Ci sono quindi tanti livelli di tecnica indirizzati a seconda del livello di preparazione di ogni persona. Nel mondo vi sono anche diversi tipi di religioni ed io rispetto in ugual modo tutte queste religioni perchè ci sono diversi tipi di persone con esigenze diverse. Quindi è giusto che per ogni persona ci sia un cammino spirituale diverso e più consono ad essa. Per questo motivo io rispetto ogni credo religioso. Diventare buddhista non è una cosa così importante, come non è importante dire sono buddhista piuttosto che cattolico o musulmano. Quello che è veramente importante è trovare la strada giusta, cioè la giusta pratica, che ci aiuti a cambiare dentro. Infatti Buddha ripeteva sempre che i suoi insegnamenti spiegavano la sua esperienza e quindi chi ascoltava i suoi insegnamenti doveva analizzare se questi erano ciò che loro cercavano, se erano ed andavano bene per loro. Attraverso l'analisi, quindi, le persone dovevano capire se questi insegnamenti erano veramente ciò che stavano cercando e se questo era il caso dovevano continuare a seguirli e a metterli in pratica. Chi invece non era interessato a questi insegnamenti poteva lasciarli e non seguirli più, senza nessun problema. Questo è quello che penso anch'io, è quello che è necessario fare. In generale noi tutti abbiamo molti problemi: siamo nervosi, abbiamo lo stress, l'infelicità, la sofferenza. Tutto ciò non si può eliminare immediatamente, però se voi riuscite a trovare i giusti insegnamenti, il giusto maestro e delle ragioni valide allora potrete fare dei cambiamenti e quindi poi eliminare questi problemi. Nel buddhismo si pratica la meditazione. Ci sono due tipi di meditazione: la meditazione analitica e quella concentrativa. Delle due, la meditazione analitica è quella più importante perché se praticherete soltanto la meditazione concentrativa, non potrete capire ed approfondire gli insegnamenti, mentre se usate la meditazione analitica diventerete più intelligenti e potrete capire in modo corretto gli insegnamenti. Poi, ovviamente, questi due tipi di meditazione si possono usare insieme; comunque quella analitica è senz'altro la più importante. Nella meditazione concentrativa, per esempio, la nostra concentrazione è fissa soltanto su un oggetto. Nella meditazione analitica invece facciamo un'analisi di noi stessi. Di solito siamo portati a pensare che tutti i nostri problemi siano causati dagli altri. Diciamo "Io sono arrabbiato perché lui mi ha detto così o perché lei mi ha fatto così". Non pensiamo invece a noi stessi. Se controlliamo ed analizziamo noi stessi, allora a quel punto potremo vedere i nostri errori e quindi potremo poi eliminarli. E' solo attraverso questa meditazione analitica, questo controllo, che potremo prima o poi fare veramente fare qualcosa. Per fare un altro esempio, noi normalmente quando abbiamo un piccolo problema, anche se molto piccolo, continuiamo a pensarci. Quindi questo problema da piccolo a mano a mano diventa sempre più grande. Alla fine da piccolo che era diventa un problema enorme. Questa situazione ci provoca poi nervosismo ed infelicità. Se invece quando abbiamo un piccolo problema iniziamo a pensare che in fondo questo è veramente piccolo e che quindi possiamo dimenticarcene allora a quel punto questo problema diverrà veramente piccolo e ce ne dimenticheremo. Solo ragionando in questo modo potremo controllare ed eliminare il problema. Tutti i tipi di sofferenza non si presentano immediatamente in modo enorme. All'inizio, quando entriamo in contatto con l'oggetto della sofferenza, incominciamo a provare una sensazione di infelicità. Se noi riusciamo ad intervenire in questo momento e quindi riusciamo a dimenticare questa sensazione d'infelicità che ci proviene dal contatto con l'oggetto della sofferenza, piano piano, esercitandoci in modo continuativo, riusciremo ad eliminare questa sensazione d'infelicità. Se noi invece ci comportiamo come un fiume che scorre, quindi che lascia che le cose scorrano, sempre in movimento, non controllando, le afflizioni avranno la possibilità di diventare sempre più grandi, d'aumentare e quindi avremo sempre dei grossi problemi. Quindi, tutto dipende dalla nostra decisione. Dobbiamo imparare ad avere una mente più aperta. Per esempio poniamo che dobbiamo essere ad un appuntamento alle 4. Si tratta di un appuntamento molto importante e quindi è fondamentale essere puntuali. Ci sono due tipi di decisione o, possiamo dire di pensieri, con i quali possiamo affrontare questa situazione. Ci sono delle persone che deciderebbero di dover essere lì per forza alle 4 ed è una decisione irrevocabile e, qualsiasi cosa succeda, al 100% devono essere lì alle 4. Ci sono altre persone che pensano sia necessario essere lì alle 4, che però può succedere sempre qualcosa, ci può essere un imprevisto e che comunque anche se dovesse capitare qualcosa non importa, pazienza. Questi due tipi di modi di affrontare una situazione dipendono esclusivamente da noi stessi. Nel primo caso, se per esempio durante la strada questa persona incontrasse un incidente, ciò gli causerebbe una grande sofferenza, come qualsiasi altro problema che rallenti il viaggio. La seconda persona, il secondo tipo di persona, con la mente più aperta, avrà anch'essa una sorta di sofferenza, ma in maniera molto minore. Quindi dobbiamo capire perché capita ciò, perché ci sono questi due tipi di comportamenti. Tutto dipende dalla nostra mente, dal nostro modo di pensare. Se voi pensate in modo chiuso, senz'altro andrete incontro ad una maggiore sofferenza. Se invece pensate con una mente più aperta, la sofferenza sarà minore. Dobbiamo chiederci se tutti i nostri problemi possono essere eliminati. Se pensate che non sia possibile eliminare tutti i nostri problemi allora non serve che voi seguiate gli questi insegnamenti; nel Buddhismo si pensa invece che sia possibile eliminarli tutti! Questo perché la natura della nostra mente è pura, non è mischiata alle afflizioni ma è solo coperta da esse. Essendo queste impermanenti, è possibile quindi piano piano, praticando continuamente, eliminarle. Eliminando le afflizioni possiamo poi raggiungere lo stato della liberazione, quello stato in cui la mente naturale, che è una mente pura, è completamente libera dalle afflizioni. Per esempio, possiamo pensare che la nostra mente sia paragonabile al cielo: come la natura del cielo non è mischiata alle nuvole (infatti se così fosse il cielo sarebbe sempre coperto e non ci sarebbero mai le giornate di sole e invece fortunatamente le abbiamo). Allo stesso modo la nostra mente naturale, che è una mente chiara e pura, non è mischiata alle afflizioni mentali. Essendo le afflizioni impermanenti -cioè possono cambiare- noi possiamo eliminarle definitivamente. Tutti, me incluso, dobbiamo essere delle brave persone, dobbiamo avere un buon cuore ed essere calmi. Abbiamo veramente bisogno di questo stato, anche se non è facile raggiungerlo. Per questo motivo dobbiamo studiare, riflettere ed avere anche l'esperienza degli insegnamenti. Quindi come prima cosa dovete ascoltare gli insegnamenti, poi analizzarli e se poi trovate delle ragioni giuste, valide che vi fanno accettare gli insegnamenti allora dovete metterli in pratica. Praticando continuamente riuscirete ad avere un cambiamento. E' importante raggiungere uno stato di felicità, di pace e di stabilità. Questo dipende dalle nostre azioni. Vi sono due tipi d'azioni, le azioni positive e quelle negative. Se compiamo delle azioni positive, automaticamente avremo la felicità. Se invece noi compiamo azioni negative al contrario avremo infelicità. Quindi se noi vogliamo essere delle brave persone con un buon cuore, se vogliamo essere felici, dobbiamo accumulare azioni positive. Per esempio dobbiamo parlare bene, pensare in modo positivo, dobbiamo anche compiere azioni positive. In questo modo automaticamente raggiungeremo la felicità. Ovviamente non è facile comportarsi così, non lo si può raggiungere immediatamente, ma solo gradualmente, sforzandoci. Se controlliamo in modo continuo il nostro comportamento, alla fine avremo dell'esperienza e praticando magari per un anno avremo anche il risultato della nostra pratica, che sarà una maggiore felicità. Tutto questo dipende esclusivamente da noi. Per questo dobbiamo analizzare, poi controllare e quindi continuare a praticare in modo continuativo. Nel creare azioni negative o positive, dobbiamo ricordarci che l'aspetto importante è quello della motivazione. Anche il maestro quando dà insegnamenti deve avere una buona motivazione. Allo stesso modo quelli che li ascoltano devono avere la stessa. Perché se avrete una buona motivazione, le vostre azioni saranno positive e quindi da queste azioni positive il risultato sarà evidentemente positivo e quindi di felicità. Se invece la vostra motivazione sarà negativa, le azioni che deriveranno da questa saranno negative e quindi causa di sofferenza. Quindi come prima cosa dovete controllare il maestro. Dovete controllare se è un maestro giusto oppure no, se vi ci trovate bene oppure no. Se trovate il giusto maestro che è quello che vi dà gli insegnamenti corretti, allora dovrete metterli in pratica. Quindi potete praticare perché vi sono delle ragioni giuste. Come prima cosa dobbiamo riflettere e pensare alla preziosità della vita umana. Questa è molto importante perché gli esseri umani rispetto agli animali sono intelligenti, cioè hanno l'intelligenza. L'essere umano può comportarsi in due maniere diverse. Può fare azioni negative e quindi accumulare delle azioni negative potenti oppure fare azioni positive e accumulare delle potenti azioni positive. Potenti nel senso che sono più potenti rispetto a quelle degli animali, che, non avendo l'intelligenza, accumulano una negatività ed una positività minore rispetto agli esseri umani. Quindi l'essere umano grazie all'intelligenza ha la possibilità di fare molte cose. Ha la possibilità di ascoltare e di capire gli insegnamenti e questo è senz'altro molto importante. Noi esseri umani siamo intelligenti e quindi abbiamo molte possibilità, molte chances di raggiungere la felicità. Se non sfruttiamo queste possibilità, allora questa è una situazione molto triste. Quindi come dobbiamo usare la pratica? Innanzitutto dobbiamo sviluppare lo sforzo e l'intenzione di praticare. All'inizio non riusciremo ad avere un'intenzione molto forte, ma se noi iniziamo a pensare ed a riflettere sull'impermanenza, sull'impermanenza della nostra vita, allora troveremo l'intenzione e la determinazione di praticare adesso. Della morte e dell'impermanenza vi vorrei parlare il mese prossimo, al prossimo incontro perché come vi ho detto già prima questo è stato un incontro per darvi un'idea generale dell'insegnamento e poi invece gli altri argomenti sull'impermanenza verranno trattati nei prossimi incontri. |
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