´Negli anni Sessanta - ha detto Tenzin Gyatso - ho conosciuto persone che hanno cambiato religione ma poi hanno attraversato difficoltà nella loro vita a causa di questa scelta. La cosa migliore, per chi crede, è conservare la fede con la quale si è cresciuti, la fede con la quale si è familiari'. Questo tuttavia non impedisce, secondo l'interpretazione del Dalai Lama, di arricchire il proprio credo non buddhista con elementi della spiritualità buddhista o di ricorrere a tecniche di preghiera mutuate dal lamaismo. E' questo un tema caro al Dalai Lama, quello delle conversioni intese come atti traumatici da sconsigliare. Dure le parole pronunciate proprio a Milano qualche anno fa, a esempio: ´Cambiare religione non è facile, causa sofferenza, E' un'esperienza molto dura da affrontare. E sono contrario a coloro che, per il fatto d'aver mutato religione, si sentono in diritto di criticare il loro vecchio credo. In Europa, Italia, Stati Uniti, molti mostrano interesse per il buddhismo', ma ci sono persone che ´lo fanno solo per una curiosità superficiale'. In un'altra occasione, rispondendo a una domanda sull'argomento fattagli da seguaci occidentali, l' ´Oceano di saggezza' aveva sottolineato che le religioni di origine dei neoconvertiti al buddhismo ´continuano a portare immensi benefici a milioni di persone, e per questo come buddhisti dobbiamo rispettare i diritti degli altri', tornando così all'insegnamento fondamentale della compassione. Due anni fa i funzionari del governo tibetano in esilio, che ha sede nella città dell'India himalayana di Dharamsala, avevano dovuto respingere le voci che il Dalai Lama avesse in programma di convertire in massa fedeli indù al buddhismo. Fu una smentita categorica: ´Il Dalai Lama è da sempre contrario alla conversione di individui o comunità da una religione all'altra'. Per questo motivo, tuttavia, Tenzin Gyatso non ha mai nascosto la preoccupazione per le attività aggressive di proselitismo, condotte anche da parte di gruppi cristiani, nell'Asia meridionale. A questo proposito, in India le sue parole sono state a volte brandite da esponenti del nazionalismo indù che, fattisi forti dell'affermazione che ´induismo e buddhismo sono religioni gemelleª, contrastano con esiti spesso violenti missionari cristiani e musulmani. (fonte: corriere.it)
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