Da questi grandi e piccoli distretti un esercito di 2.860.000 uomini fu scelto e disposto lungo i confini del Tibet a garanzia del sicurezza dei cittadini. Il coraggio e l'eroismo del popolo Tibetano espressi nelle conquiste e nei governi del vicino Impero Cinese sono ben conosciuti nella storia mondiale. A quel tempo è documentato che il reggimento Yö-ru tö aveva una bandiera militare con una coppia di leoni delle nevi rivolti l'uno verso l'altro; Il Yä-ru mä aveva un leone delle nevi con un bordo superiore luminoso; Tsang Rulag aveva un leone delle nevi diritto in piedi, che balzava verso il cielo; e la bandiera del ü-ru tö aveva una fiamma bianca su sfondo rosso, e cosi via. In questo modo il reggimento di ogni area aveva il suo stendardo militare. Continuando con quella tradizione fino agli inizi del ventesimo secolo, vari reggimenti all'interno dell'esercito Tibetano avevano avuto bandiere militari con una coppia di leoni delle nevi rivolti l'un verso l'altro, oppure un leone che balza verso l'alto. Nell'ultima parte di questo periodo, durante il governo di Sua Santità il Grande tredicesimo Dalai Lama, questo eminente spirituale e temporale governatore del Tibet apportò molte variazioni alle politiche amministrative in accordo con le convenzioni internazionali. Basato sul formato delle precedenti bandiere militari tibetane, Sua Santità effettuò migliorie su di esse, disegnando l'attuale bandiera nazionale. Con un proclama ufficiale Egli dichiarò che quella sarebbe stata la bandiera che doveva essere adottata da tutte le istituzioni militari difensive. Da quella proclamazione, tutti i reggimenti tibetani hanno adottato quella bandiera come loro stendardo. Lo schema dei colori della bandiera nazionale tibetana dà una chiara indicazione di tutti gli aspetti del Tibet nel suo simbolismo, quali caratteristiche geografiche, religiose, paese delle nevi, costumi e tradizioni della società, l'amministrazione politica del governo tibetano e così via.
La storia attesta il fatto che il Tibet è una della più antiche nazioni del mondo. Perciò, in tutte le tre regioni del Tibet senza riguardo di caste e credi, questa bandiera nazionale ereditata dai propri antenati è universalmente accettata come un comune, impareggiabile tesoro e a tutt'oggi continua ad essere altamente rispettata e stimata come in passato.
Descrizione del simbolismo della Bandiera Nazionale Tibetana Nel centro vi è una magnifica montagna innevata, la quale rappresenta la grande nazione del Tibet, generalmente conosciuta come Terra Circondata da Innevate Montagne. Attraverso il cielo blu scuro si propagano sei strisce rosse, che rappresentano gli originari antenati del popolo tibetano: le sei tribù chiamate Se, Mu, Dong, Tong, Dru e Ra le quali a loro volta diedero i dodici discendenti. La combinazione delle sei strisce rosse (per le tribù) e le sei strisce blu scuro per il cielo, rappresentano l'incessante emanazione delle virtuose azioni di protezione dell'insegnamento spirituale e della secolare esistenza delle nere e rosse divinità protettrici, con le quali il Tibet ha avuto un'unione per lunghissimo tempo. Sulla sommità della montagna innevata, il sole con i suoi sfolgoranti raggi, risplendendo in tutte le direzioni, rappresenta in egual modo gioia di libertà, felicità spirituale e materiale e prosperità per tutti gli esseri della terra del Tibet. Sui pendii della montagna vi si trovano una coppia di leoni delle nevi, che rappresentano il compimento di vittorie nel nome di un'unificata spiritualità. I belli e raggianti tre gioielli colorati, tenuti in alto, rappresentano la sempre presente venerazione e rispetto del popolo tibetano verso i Tre Supremi Gioielli (gli oggetti di rifugio: Buddha, Dharma e Sangha). I due colorati gioielli, posti tra i due leoni delle nevi, rappresentano la dedizione del popolo all'autodisciplina di un corretto comportamento morale, conseguito tramite le pratiche delle dieci virtù e dei sedici modi comportamentali. Infine, il circostante bordo giallo che adorna il perimetro rappresenta la diffusione in tutte le direzioni dei puri (come l'oro) insegnamenti del Buddha. |