Questo libro è un documento autentico della saggezza e della civiltà che per tanti secoli sono fiorite nel Tibet, e degli eventi degli ultimi decenni durante i quali i comunisti cinesi hanno distrutto tutto ciò cui teneva quel popolo amante della pace.
L'autore è un Lama reincarnato, con una dignità simile a quella di un abate benedettino. Nella prima parte del libro egli racconta la storia della sua educazione religiosa in un monastero, iniziata all'età di due anni, quando fu "riconosciuto" dai delegati del suo ordine, offrendoci nello stesso tempo un affresco straordinario del lamaismo e della società tibetana.
Nella seconda parte, la più drammatica, il venerabile Trungpa rievoca la progressiva invasione del cinesi con il suo corteo di distruzioni, persecuzioni, stragi, che costrinse ad un certo punti molti tibetani a fuggire in India attraverso la catena dell'Himalaya. Una di queste marce fu guidata dall'autore e durò otto mesi durante il quale uomini, vecchi, donne, faciulli sopravvissero per pura disciplina spirituale alle otto, dicei ore di cammino al giorno, spesso in alta montagna, alle notti sotto la neve, alla febbre, alla fame.
Ora il venerabile Trungpa vive negli Stati Uniti dopo aver fondato un eremo buddhista in Scozia.