In accordo alla legislazione attualmente vigente in Italia, le religioni diverse da quella Cattolica devono regolamentare i propri rapporti con lo Stato Italiano, attraverso la stipula di un’Intesa. L’Intesa si propone di regolamentare tutte le relazioni tra la vita spirituale e quella civile di un cittadino italiano di una specifica religione.
Questi aspetti comprendono ad esempio il riconoscimento dei luoghi di culto, il riconoscimento delle festività religiose, le procedure per la sepoltura, l’insegnamento della religione nelle scuole ed altri ancora. L’Intesa introduce anche la possibilità di accedere all’otto per mille del gettito fiscale che lo Stato destina alle religione riconosciute.
L’Unione Buddhista Italiana ha siglato l’Intesa con il Governo Italiano nel 1999 (Governo Dalema), dopo una lunga fase di trattativa, cominciata nel 1987; l’iter legislativo prevede poi che tale testo venga trasmesso dal Governo alle Camere in forma di Disegno di Legge, affinché il Parlamento lo ratifichi (infatti il Parlamento non ha facoltà di apportare modifiche: lo può solo approvare o rimandare al Governo perché lo rinegozi con i rappresentanti della religione in questione). Purtroppo a tutt’oggi l’Intesa firmata dall’UBI non ha superato questo ultimo passo e quindi non ancora valore legale.
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L'U.B.I. è stata fondata a Milano nel 1985 da centri buddhisti di tutte le tradizioni presenti in Italia che sentivano la necessità di unirsi e cooperare, come era già accaduto in altri paesi europei.